DeepSeek e l’evoluzione dell’AI Generativa

Questo Point of View racconta l’impatto del fenomeno di DeepSeeke e ne traccia alcune implicazioni, aggiornate alla data della pubblicazione.

DeepSeek, una società cinese di AI, ha rilasciato un chatbot open source che il 27 gennaio 2025 ha superato ChatGPT come app gratuita più scaricata. La società, proprietà di un fondo speculativo cinese, è nata nel 2023 mentre la Cina era sotto le sanzioni che gli USA avevano imposto per limitare i progressi nei sistemi di Intelligenza Artificiale più avanzati – in particolare sulle applicazioni militari. Questo modello offre prestazioni superiori a fronte di minori risorse computazionali dichiarate e a costi di sviluppo inferiori rispetto ai concorrenti, sviluppando modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) open source. Lo scenario che si delinea potrebbe avere implicazioni significative per l’industria high-tech americana e per le aziende che integrano l’AI, aprendo nuove opportunità ma sollevando anche questioni di sicurezza e privacy dei dati.

Il fenomeno DeepSeek evidenzia, quindi, la necessità di un continuo adattamento in un settore in rapida evoluzione.

Il nuovo player cinese dell’AI generativa che ha rilasciato un modello AI open-source capace di prestazioni paragonabili a GPT-40, sembrerebbe aver dato una scossa al mercato dell’AI ridefinendo il panorama competitivo. Per quanto non crediamo che il fenomeno possa diventare un modello realmente adottabile dalle aziende occidentali, questa ascesa potrebbe spingere governi e imprese a ripensare le proprie strategie di sviluppo nell’AI, accelerando gli investimenti in ricerca e infrastrutture.

Finora la partita dell’AI generativa si è giocata sulla potenza di calcolo. DeepSeek ha seguito un paradigma totalmente differente, di “innovazione frugale”, ottenendo risultati superiori con meno potenza di calcolo e un uso più efficiente delle risorse computazionali.

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