Così l’Intelligenza Artificiale cambia la pubblicità
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- February 9, 2024
Magnaghi (GroupM): l’Intelligenza Artificiale può compensare la fine dei cookie di terza parte
7 febbraio 2024 – Se fosse un gioco della Settimana Enigmistica, sarebbe quello di unire i puntini ma non si tratta di un passatempo quando l’intelligenza artificiale riesce a collegare e analizzare i dati che scaturiscono dai nuovi comportamenti degli utenti online su un numero crescente di piattaforme. A maggior ragione oggi che è stata avviata, soprattutto per motivi di tutela della privacy, la progressiva dismissione dei cookie di terza parte, ossia i file che fotografano il profilo degli utenti dopo averne tracciato il percorso.
Adesso la scommessa è avviare una nuova e necessaria era del mondo pubblicitario che, su quei cookie, aveva impostato la sua strategia per conoscere meglio e avvicinare i consumatori. «L’intelligenza artificiale può contribuire a compensare in modo efficiente la scomparsa dei cookie di terza parte, perché aiuta le aziende che investono in pubblicità a orientarsi in un mondo meno profilato e più sottoposto a previsioni probabilistiche. Sarà sempre di più un mercato in cui si dovranno bilanciare le minori informazioni a disposizione aggregando un maggiore numero di dati, per esempio abbinando tra loro i comportamenti simili di clienti differenti. Insomma, l’IA valorizza e raffina le informazioni che rimangono a disposizione dei brand, arrivando a poter simulare gli scenari migliori per ottimizzare i risultati di una campagna pubblicitaria», spiega a ItaliaOggi Marco Magnaghi, Managing Director di GroupM Nexus, struttura di GroupM (media investment company del network WPP) dedicata al performance marketing cross-channel.
Estratto dall’articolo di ItaliaOggi, a cura di M. Capisani